Con la stagione autunnale si profila un aumento, ben oltre il raddoppio, per tutti i servizi e
le utenze sia condominiali che individuali, mentre il preoccupante e crescente dato inflativo oltre
che su questi costi si riverserà, facendo scattare l’incremento Istat , in primo luogo sui canoni delle
locazioni di edilizia residenziale pubblica che, ovviamente, riguardano la fascia più disagiata e
povera della popolazione, ed anche sui canoni della locazione privata per tutti i contratti per i quali
non è prevista o esercitata l’applicazione della cedolare secca e per le locazioni commerciali e
artigianali.
Una situazione esplosiva sul piano sociale, come emerge dai più recenti dati Istat sulla
povertà assoluta e la prevalenza di famiglie in affitto (quasi il 50% delle famiglie povere), per le
quali le già pesanti difficoltà dell’anno 2021, dove il 13,5% delle famiglie è risultato in arretrato con
le utenze e il 16,3% in arretrato con l’affitto.
Questi dati, con l’attuale crisi energetica e l‘aumento dell’inflazione stanno crescendo
quotidianamente.
Questa situazione coinvolge peraltro anche le famiglie che vivono in alloggio come prima
ed esclusiva casa, con redditi medio bassi, che con l’attuale crisi vedono aumentare l’incidenza
delle rate di mutuo e il peso insopportabile dei costi dei servizi condominiali e delle utenze.
Tutto questo richiede misure immediate di sostegno alle famiglie.
Il SUNIA chiede al Governo un provvedimento con articolate misure che dovranno riguardare:
– il blocco degli aumenti Istat delle locazioni pubbliche e private;
– aiuti mirati a coprire gli incrementi intervenendo direttamente sul carico fiscale, sui costi
delle utenze e dei servizi;
– ulteriori risorse per sostenere il pagamento delle bollette energetiche per le fasce più
deboli prevedendo al contempo maggiori rateizzazioni;
– una adeguata imposizione sugli extra-profitti delle imprese energetiche prelevando
maggiori risorse per finanziare il piano di aiuti;
– una revisione del meccanismo di determinazione del prezzo dell’energia elettrica oggi
ancorato, ed è assurdo e incomprensibile, a quello del gas, provocando aumenti
stratosferici.
Le imminenti assemblee condominiali e delle autogestioni e gli enti gestori dell’edilizia
residenziale pubblica dovranno affrontare questa situazione e noi pensiamo che la pur doverosa
attenzione al contenimento dei consumi e alla individuazione programmata del ricorso a fonti
energetiche alternative non potrà bastare, se non sarà possibile contare su certezze di sostegni
economici alle famiglie per la sostenibilità dei costi preventivati per la prossima gestione per una
efficace tutela degli utenti.
Roma, 12 settembre 2022
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